Fini

TARTARUGHE e Seabin

Aspettando il ritorno della Caretta Caretta

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La tartaruga comune (Caretta caretta  è la tartaruga marina più comune del mar Mediterraneo. La specie è fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo ed è ormai al limite dell'estinzione nelle acque territoriali italiane.

Biologia Di Caretta caretta, come della maggior parte delle tartarughe marine, si conosce ancora molto poco. Come tutti i rettili, hanno sangue freddo, il che le porta a prediligere le acque temperate. Respirano aria, essendo dotate di polmoni, ma sono in grado di fare apnee lunghissime. Trascorrono la maggior parte della loro vita in mare profondo, tornando di tanto in tanto in superficie per respirare. In acqua possono raggiungere velocità superiori ai 35 km/h, nuotando agilmente con il caratteristico movimento sincrono degli arti anteriori. Sono animali onnivori: si nutrono di molluschi, crostacei, gasteropodi, echinodermi, pesci e meduse, ma nei loro stomaci è stato trovato di tutto: dalle buste di plastica, probabilmente scambiate per meduse, a tappi ed altri oggetti di plastica, ami scambiati per pesci, reti e fili scambiati per alghe.

Riproduzione In estate, nei mesi di giugno, luglio ed agosto, maschi e femmine si danno convegno nelle zone di riproduzione, al largo delle spiagge dove le seconde sono probabilmente nate. Hanno infatti un'eccezionale capacità di ritrovare la spiaggia di origine, dopo migrazioni in cui percorrono anche migliaia di chilometri. Alcuni studi hanno dimostrato che le piccole appena nate sono capaci di immagazzinare le coordinate geomagnetiche del nido ed altre caratteristiche ambientali che consentono un imprinting della zona di origine. Avvenuto l'accoppiamento, le femmine attendono per qualche giorno in acque calde e poco profonde il momento propizio per deporre le uova; in ciò sono facilmente disturbate dalla presenza di persone, animali, rumori e luci. Giunte, con una certa fatica, sulla spiaggia vi depongono fino a 200 uova, grandi come palline da ping pong, disponendole in buche profonde, scavate con le zampe posteriori. Quindi le ricoprono con cura, per garantire una temperatura d'incubazione costante e per nascondere la loro presenza ai predatori. Completata l'operazione, fanno ritorno al mare. È un rito che si può ripetere più volte nella stessa stagione, ad intervalli di 10-20 giorni. Le uova hanno un'incubazione tra i 42 e i 65 giorni e, grazie a meccanismi non ancora chiariti, si schiudono quasi tutte simultaneamente; con differenze sostanziali tra i vari substrati che costituiscono la spiaggia dove è stata fatta la deposizione: la temperatura e l'umidità del suolo, la granulometria della sabbia sono fattori determinanti per la riuscita della schiusa. La temperatura del suolo determinerà il sesso dei nascituri: le uova che si trovano in superficie si avvantaggiano di una somma termica superiore a quelle che giacciono in profondità, pertanto le uova di superficie daranno esemplari di sesso femminile e quelle sottostanti di sesso maschile. Solo una piccola parte dei neonati riesce nell'impresa, cadendo spesso vittima dei predatori, tra cui l'uomo; di quelli che raggiungono il mare infine, solo una minima parte riesce a sopravvivere sino all'età adulta. Il riscaldamento del pianeta porterà le tartarughe a cambiare il loro habitat per cercare temperature favorevoli alla riproduzione.Forse a. questo è stata dovuta l'eccezionale nidificazione della scorsa estate sulla spiaggia di Marina di Campo.  Poichè come abbiamo già detto le tartarughe tornano quasi sempre negli stessi posti per deporre le uova, probabilmente tornerànno il prossimo o nei prossimi anni all’Elba.

Per questo motivo noi vogliamo salvaguardare e proteggere le caretta caretta e la zona nella quale torneranno.        Cosa fare sulla spiaggia: 1.       Posizionare dei cartelli per informare le persone della possibile presenza della tartaruga, chiunque ne veda una deve avvisare il parco che se ne occuperà recintando la zona della deposizione delle uova 2.       Posizionare delle telecamere per controllare sia l’arrivo della tartaruga sia le uova da eventuali predatori compreso l’uomo. ( se un uomo entra nella zona recintata prevista di cartello con l’accesso vietato potrebbe essere sanzionato con una multa molto salata) 3.       Sorvegliare gli eventuali nidi di tartaruga da persone addette e stipendiate dal comune. 4.       Tenere la spiaggia pulita mettendo più bidoni di raccolta differenziata lungo la spiaggia. Durante l’estate dei sorveglianti (stipendiati) avranno il compito di vigilare sulla spiaggia colore che gettano rifiuti sulla spiaggia e verranno sanziati con una multa.

SEABIN PROJECT Con la tecnologia degli ultimi anni sono nati nuovi sistemi sulla pulizia del mare tra cui il seabin project. Le vendite di Seabin sono iniziate nell'estate 2017.  L'unità V5 Seabin è un dispositivo di intercettazione galleggiante di detriti progettato per essere installato nell'acqua di porti, club di yacht e qualsiasi corpo idrico con un ambiente calmo e servizi disponibili. Il Seabin non è progettato o adatto a corpi d'acqua aperta in cui il traffico navale e le grandi correnti o onde possono avere un effetto negativo sulle prestazioni del Seabin. Il Seabin è stimato a catturare circa 1,5 Kg di detriti galleggianti al giorno, a seconda dei volumi del tempo e dei detriti. Questo equivale a oltre mezzo tonnellate di detriti all'anno per ogni Seabin. Il Seabin è installato in una specifica zona di debris nella marina su un pontile galleggiante e poi a causa di questo posizionamento strategico, il vento e le correnti portano i detriti direttamente al Seabin. Il sacchetto di cattura può contenere fino a 12Kg di detriti e si consiglia di controllare due volte al giorno i Seabins e il sacchetto di cattura cambiato se necessario. Una percentuale di olio può essere catturata con semplice tecnologia di assorbimento del petrolio adattato personalizzato per il sacchetto di pesca Seabins. A mano a mano che la tecnologia si sviluppa, la quantità di olii che i Seabins cattureranno aumenteranno in parallelo. Il Seabin è alimentato da una piccola pompa sommergibile che utilizza sia 110V che 220V. Attualmente il consumo di energia della pompa dell'acqua è di circa USD $ 1 al giorno e, come sviluppa la tecnologia Seabin, speriamo di ridurre il più possibile l'impronta di carbonio. La maglia nel sacchetto di cattura è passata dalla fibra di Hessian a una maglia di plastica riciclata. Cosa fare sul mare? 1.       Posizionare in uno dei 4 moli vicini alla spiaggia il seabin ( per iniziare sarebbe meglio posizionarne uno solo e, se con il progetto si ottiene un buon fine, si potranno inserire seabin nei moli restanti). 2.       L’Esa che si occupa della raccolta dei rifiuri si prenderà l’incarico di svuotare almeno due volte al giorno il seabin: persone che già lavorano nell’azienda o nuovi addetti svuoteranno il cestino e porteranno gli scarti all’esa dove verranno divisi secondo la raccolta differenziata. 3.       Il costo del seabin è di 3000/3500 euro, una grande parte viene pagata dal comune, un’altra percentuale verrà sottratta dall’affito delle barche per pagare il costo del seabin e una parte dello stipendio dei lavoratori dell’esa 4.       Poichè il  seabin richiede energia potremmo posizionare lungo il molo dei pannelli solari riducendo così ancora ulteriormente l’inquinamento  

Merci d’avoir participé !

Ce projet est déjà fini. Merci à tous d’y avoir participé !

Seabin

In questa fase vorremmo cercare di capire attraverso i commenti se il Seabin potrebbe essere una proposta attuabile e in che punti potrebbe essere posizionato, se a occuparsene dovrebbe essere l'Esa o vi sono altre proposte.

Il lavoro in piattaforma sul progetto ci permetterà di correggerlo e proporlo agli enti direttamente coinvolti.


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