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Ecofeste all'isola d'Elba

Introdurre criteri di sostenibilità ambientale nell'organizzazione delle feste.

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La classe 3A  del liceo delle Scienze Umane dell'istituto statale di istruzione superiore Foresi ha constatato che in alcune feste che si organizzano all'Elba non viene praticata la raccolta differenziata dei rifiuti,non vengono utilizzate stoviglie in materiale compostabile, non vengono rispettati i limiti di legge per l'inquinamento acustico e, in generale, non vengono osservati dei criteri di sostenibilità ambientale.

Le sagre, le feste e le manifestazioni elbane sono molto importanti per il patrimonio storico-culturale dell'isola ma sarebbe meglio se fossero più sostenibili.

 

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Rielaborare la proposta sui suggerimenti ricevuti.

La proposta di base elaborata dalla classe sarà rivista sulla base dei suggerimenti ricevuti.

Le Ecofeste all'Isola d'Elba.

Il significato sociale e storico-culturale delle feste popolari.

Momenti fondamentali della vita sociale delle comunità, le sagre e le feste tradizionali hanno sempre avuto un significato ambivalente: da una parte la capacità di rompere la quotidianità e consentire la trasgressione delle regole, l'opposizione al sistema costituito, l'eccesso; dall'altra parte rafforzare l'appartenenza al gruppo, riaffermare l'ordine sociale esistente, la ricostruzione.

 

Impronta ecologica.

L'impronta ecologica è il parametro che misura quanto l’umanità richiede alla biosfera in termini di terra e acqua biologicamente produttive,necessarie per fornire le risorse che usiamo e per assorbire i rifiuti che produciamo. Per calcolare l'impronta ecologica bisogna  analizzare le abitudini di ciascuno in fatto di:

• Scelte alimentari

• Quantità di rifiuti prodotti

• Superficie di suolo occupato

• Abiti o altri beni acquistati

• Energia consumata

• Anidride carbonica emessa in atmosfera

La storia, l'organizzazione e la sostenibilità della festa dell'uva.

La parte di isola d'Elba che oggi rientra nel comune di Capoliveri era già popolata nell'epoca etrusco-romana e viene indicata con il nome “necropoli ellenistica di Capoliveri”.Al XIV secolo risale la fondazione di alcuni rioni del paese:Borgo,Castello e Porta a Staldo.Alcuni eventi storici importanti hanno segnato la formazione di Capoliveri:nel giugno del 1544,fu pesantemente colpita da Kmayr Al-Din Barbarossa e nell'agosto del 1553 da Dragut. Successivamente Filippo III di Spagna conquistò il vicino Porto Longone nel 1596 e nel 1709 diventò parte del Regno di Sicilia. Anche l'arrivo di Napoleone I nel 1814 non fu preso bene dagli abitanti di Capoliveri.Anche in questo caso venne organizzata una resistenza armata e molti cittadini si rifiutarono di pagare le tasse.

La prima edizione della Festa dell'Uva si svolse nel settembre del 1936.Come adesso,Capoliveri veniva divisa in 4 rioni :il Fosso,il Baluardo,la Torre e la Fortezza.I nomi dei rioni sono stati scelti da Michelangelo Venturini.Ogni rione affronta un tema legato alla storia di Capoliveri o alle sue caratteristiche socio-economiche.La festa inizia in genere il primo venerdì di ottobre alle 21.00 con giochi che mettono in competizione i 4 rioni.I giochi praticati sono:

1) Corsa con le botti: corsa in salita di circa 400 metri con botti spinte da due rionali.

2)Corsa coi tinelli: corsa attraverso i vicoli del paese con tinelli pieni d'uva.

3)"Acciaccatura" dell'uva: due ragazzine dentro la gabbia pigiano l'uva. La gara premia chi pigia più uva in un determinato tempo.

4)Mangi l'uva. Un ragazzino a mani legate deve mangiare la maggior quantità d'uva in un determinato tempo.

In seguito ci sarà la proiezione di vecchi filmati delle precedenti edizioni della Festa dell'Uva.Il giorno successivo si inizia alle 18.30 con la benedizione degli stendardi dei 4 rioni.Alle 17.30 l'apertura degli stand gastronomici con cibi e bevande tipiche elbane,come “la Schiaccia Briaca”,”il Cacciucco”,”lo Stoccafisso” e il vino prodotto nelle vigne dell'Elba.La domenica,l'ultimo giorno,alle 9.30 si assiste all'apertura della manifestazione al grande pubblico.Alle 10.30 la sfilata dei 4 rioni in Piazza Matteotti. Alle 12.00 inizia la vista dei 4 rioni da parte della giuria e alla conclusione verranno aperti per i visitatori.Il rione vincitore sarà annunciato alle 18.30 e la statua del Dio Bacco sarà trasferita al suo interno.Dopodichè la festa continuerà con musica e balli.La statua del Dio Bacco è stata realizzata dallo scultore Antonio Cerica di Viterbo.

 

In quanto visitatori della festa abbiamo riscontrato,in alcuni casi,la mancanza dei contenitori per la raccolta differenziata.Inoltre il materiale utilizzato per la distribuzione di cibi e bevande non era biodegradabile;non è stato predisposto un servizio di navette ad alimentazione elettrica pertanto i visitatori affluivano alla festa con pullman di linea o con mezzi propri.Secondo noi,se ci fosse stato qualche accorgimento in più verso l’ambiente la festa sarebbe stata migliore dal punto di vista ecologico.

                

                                            

La storia,l'organizzazione della festa della Madonna di Monserrato.

La Madonna di Monserrato è un Santuario che “sembra appeso” come per miracolo nei pressi della vetta del monte Castello (che sorge a 390 m sul mare, nei pressi di Porto Azzurro). Ha una vista fantastica, tanto che a sud-est si può scorgere in basso Porto Azzurro stesso, e a nord-est la baia di Portoferraio. La sua costruzione è dovuta a Juan Ponce de Leon dei Duchi di Archos. Nel 1606 scampando ad una bufera improvvisa, Juan si rifugiò nella baia di Porto Azzurro. Per la grazia divina di essere scampato al naufragio, egli impartì l’ordine di edificare un Santuario sulla cresta del Monte del Castello, dedicandolo alla Madonna del Monserrato (invocata durante la bufera). Durante il 17° e 18° secolo, il Santuario divenne una frequentata meta di gruppi pellegrini; in seguito, al momento della restaurazione, che fece seguito alla caduta dell’Impero Napoleonico, fu come dimenticato e così divenne proprietà dei Monaci Agostiniani, frequentato perciò da soli frati fino alla fine del 19° secolo.

La celebrazione della Madonna del Monserrato consiste in una settimana, cioè dal 1 di settembre fino all’8 dello stesso mese; essendo una festa religiosa il tutto viene organizzato dalla parrocchia e dal comune di Porto Azzurro, che si occupa della parte folcloristica, per esempio vengono messe a disposizione un servizio di navette gratuite. Il primo giorno della settimana di celebrazione consiste nella processione, cui parte da Porto Azzurro fino al Santuario della M. del Monserrato; durante gli altri giorni vengono svolte rievocazioni storiche con l’accompagnamento di ballate medievali e l’esposizione di bancarelle. Poi per finire, l’ultimo giorno c’è uno spettacolo pirotecnico. Il comune non ha un regolamento che prevede la sostenibilità durante la festa, ma più che altro questo regolamento prevede misure di sicurezza per disciplinare parte dell’organizzazione, ad esempio il regolamento del traffico.

La storia,l'organizzazione e la sostenibilità della "Castagnata".

Poggio è un paesino di montagna, alla sua destra troviamo il monte Perone e alla sua sinistra il monte Giove.    Poggio è fatto di granito;i suoi abitanti vengono chiamati poggesi.Napoleone quando sbarcò a Portoferraio nel 1814 frequentò spesso il piccolo paesino,infatti troviamo la Fonte Napoleonica dove si prende l’acqua.A Poggio adesso viene organizzata la Castagnata svolta verso la fine di ottobre,ci sono degli stand con le specialità del posto.Per arrivare alla castagnata ci sono delle navette gratuite.  

 

Durante lo svolgimento della Castagnata che è stata fatta domenica noi alunni della 3A del liceo delle Scienze Umane di Portoferraio abbiamo notato che i regolamenti comunali non vengono completamente seguiti:la raccolta differenziata non è stata fatta e al posto dei raccoglitori sono stati utilizzati sacchi neri.Per questo motivo l'immondizia veniva gettata per terra poichè i sacchi erano pieni di rifiuti; inoltre le stoviglie utilizzate erano di plastica quando sarebbero potute essere di un materiale compostabile che si può riciclare meglio.

La storia e l'organizzazione del Palio Umoristico dei Somari.

Marina di Campo è situata sull’omonimo golfo nel tratto litoraneo meridionale dell’Isola d’Elba. Nell’epoca Medievale era una fra le zone più abitate dell’Isola, che ha iniziato a crescere proprio attorno alla torre di Marina Di Campo, attestata nel 1596. Il territorio però non  sempre è stato benevolo con i suoi abitanti, ad esempio nel XIX secolo lo storico Emanuele Repetti spiega, nel suo dizionario geografico come gli abitanti di Marina Di Campo fossero costretti a spostarsi verso le alture (San Piero, Sant’ Ilario) a causa delle condizioni climatiche che variavano molto a seconda della stagione.

Il palio degli asini è nato come ripresa degli antichi tornei che si svolgono in epoca medievale, vere e proprie corse di cavalli in cui in palio c’era un dono che veniva riservato al vincitore.Nella festa che però si svolge ai nostri giorni, i cavalli vengono sostituiti da asini (somari in gergo elbano), oltre che per rendere il tutto più divertente da vedere, anche a causa del fatto che gli asini, sono simbolo dell’isola perché usati in passato per svolgere tutte le attività quotidiane, tra cui lavoro, agricoltura e soprattutto trasporti.Da qui nasce infatti il nome completo della festa: Palio Umoristico dei Somari.Durante questa giornata gli abitanti del paese si divide in otto contrade, in base alla località in cui vivono:Macchioni, S.Lucia, Bonalaccia et Filetto, Porto, Piano, S.Piero, S.Ilario.Ognuno di essi offre banchetti gastronomici con piatti tipici della tradizione elbana.

Le buone pratiche da adottare per le feste.

Gli eventi sono uno strumento di comunicazione e integrazione sociale importante.

Organizzarli in modo da ridurre il loro impatto ambientale può essere un modo per comunicare i propri valori e sensibilizzare i partecipanti.

Definiamo un evento sostenibile quando è idoneo, pianificato e realizzato in modo da minimizzare l'impatto negativo sull'ambiente, in questo processo ci sono alcuni punti fondamentali che devono essere presi in considerazione:

  • La scelta del luogo dell'evento, non solo in termini di accessibilità a piedi, ma anche rispetto all'efficienza energetica.
  • L'acqua deve essere rigorosamente del rubinetto o in caraffa.
  • Le stoviglie e tutti gli utensili della festa devono essere di materiale ecosostenibile oppure  devono poter essere riutilizzati più volte.
  • La raccolta dei rifiuti deve seguire i principi della raccolta differenziata e della riduzione degli sprechi (la prima regola da seguire è ricercare di ridurre al minimo i rifiuti,gli imballaggi e gli articoli monouso).
  • Per la comunicazione dell'evento è bene utilizzare i post online che evitano l'utilizzo della carta e dell'inchiostro, se proprio è necessario utilizzarla, è consigliato stampare su carta riciclata.
  •  Bisogna trasmettere ai partecipanti il messaggio ambientale delle scelte realizzate e sensibilizzarli vero le tematiche di sostenibilità.
  • Devono essere rispettate le norme che tutelano dall'inquinamento acustico
  • Devono essere presi accordi con gli enti di trasporto locale in modo da evitare il più possibile la circolazione di mezzi privati.
  • Possono essere individuate strutture per il soggiorno degli ospiti che a loro volta rispettino i principi di eco-sostenibilità, come ad esempio gli agriturismi.
  • Per i cibi devono essere preferiti i cibi di stagione e locali.

 

Perché una festa possa essere veramente un momento di integrazione e di divertimento è necessario prendere in considerazione anche norme che riguardano i principi di inclusività come ad esempio prevedere la presenza di piatti particolari per venire incontro alle persone che presentano intolleranze alimentari oppure garantire gli accessi per i disabili.

                                                

 

 

Réactions

L’initiateur n’a pas encore précisé les résultats attendus du projet.

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